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Monfestino – Cascate del bucamante

Partenza: Cimitero

Lunghezza: 14.1 Km

Tempo di percorrenza a piedi: 3h55′

Tempo di percorrenza in Mountain Bike: 1h49′

Dislivello Totale: circa 250 metri

Intensità Fisica: Media

Ciclabilità: brevi tratti a piedi

Cenni storici e paesaggistici

Monfestino

A 4 Km dal Capoluogo, percorrendo una strada panoramica, si arriva a Monfestino. La località ed il suo castello rappresentano una delle più importanti testimonianze del passato, sotto l’aspetto civile ed amministrativo, del territorio serramazzonese. Non si hanno notizie certe sull’epoca della costruzione del castello. Indubbiamente la parte più antica della rocca, che in tempi remoti si presentava con un’alta torre quadrata circondata da possenti mura, doveva costituire un avamposto dello sbarramento difensivo del Castro Feroniano che ritardò di circa duecento anni la penetrazione nel territorio della montagna soggetto alla Chiesa ed all’Esarca di Ravenna, da parte dei Longobardi.
All’inizio del passato secolo il castello era in condizioni di deplorevole degrado: le torri erano prive di copertura, i portali e la vecchia Podesteria erano pericolanti. Acquistata dal Gr. Uff. Fermo Corni, la rocca in pochissimi anni, a seguito d’importanti lavori di recupero, fu riportata allo splendore che oggi possiamo vedere.
Ora, anche se non si può varcare il portone di questa rocca splendidamente conservata dagli eredi Corni, camminando per un verde sentiero se ne possono ammirare le rotonde torri e portenti mura, e proseguendo, si ha l’opportunità di spaziare con lo sguardo dalle più alte vette dell’Appennino ai bianchi ghiacciai delle Alpi. Nel buio della notte poi, come da un balcone, si può osservare la sottostante pianura illuminata da una miriade di luci.
Monfestino presenta alcune antiche case; all’interno di una di queste, vi è un portale di pregevole fattura, opera di Mastro Antonio d’Ambrosino famoso artista del Sec. XVI. Nella chiesina, che risale al 1304, è affisso un quadro. del Sec. XVII, raffigurante S. Giovita che ha sullo sfondo il borgo ed il castello di Monfestino.

Le Cascate di Bucamante

La stretta vallata del “Bucamante”, che è racchiusa tra Monfestino ed il Monte Cornazzano, rappresenta uno dei più pregevoli ambienti naturali del nostro Appennino. Da qui nasce l’omonimo Rio che va ad alimentare il Torrente Tiepido. Il Bucamante è un luogo di particolare bellezza, meta ideale per passeggiate e brevi escursioni ecologiche alla portata di tutti ed è raggiungibile attraverso sentieri che partono da Granarolo o da Monfestino. Nel punto più infossato e fitto dalla vegetazione costituita da Carpini, Aceri, Cornioli, Maggio ciondoli e quercioli, si trovano “le cascate” ovvero alcuni salti d’acqua di media entità. II micro clima, inoltre, permette lo sviluppo delle orchidee, delle peonie, del pisello selvatico, del geranio nodoso, dell’edera e della vitalba che rende con i sui tralci o “liane” ancor più impenetrabile la boscagli. Infine, “le cascate di Bucamante ” sono il luogo dove la leggenda vuole si concludesse con un tragico epilogo il contrastato amore tra un pastore e la figlia di un dignitario incaricato del governo della Podesteria di Monfestino.